domenica 24 gennaio 2010

Nel nome del pane



Pane speciale, pane privo di crusca, pane arricchito di grassi, presenza di emulsionanti e conservanti, pane industriale privo del sapore e della fragranza tipici di quello tradizionale.
Ai tempi di Dante il fabbisogno calorico era soddisfatto per l'80% dal pane. Oggi assistiamo al suo declino.
Soprattutto i giovani ne fanno un uso limitato, sempre più spesso sostituito a colazione dalle fette biscottate e a pranzo dai cracker, da qualche grissino o eliminato del tutto quando l'ago della bilancia sale.
Ma voglio ricordare che una alimentazione bilanciata deve contenere almeno il 50% di carboidrati e che questi sono presenti nei cereali, nei legumi nelle patate e nella frutta.
Non si chiede quindi al pane di essere assoluto protagonista della nostra alimentazione quotidiana ma di legittimarne la sopravvivenza in una dieta equilibrata, dove può convivere armoniosamente con frutta, verdura e fonti proteiche e lipidiche.
Ovviamente mi riferisco al "buon pane", privo di grassi e confezionato con farine non eccessivamente raffinate.
Una fetta di pane con un velo di marmellata può essere presente nella colazione di molti e rappresentare l'inizio di una buona giornata.